Il giorno dopo per non dimenticare...
Quando si parte dai luoghi del cuore è sempre un po’ un distacco non totalmente voluto e quando il viaggio ha solo un biglietto di andata che porta nella dimensione che per chi crede si chiama Paradiso, in realtà resta con noi sempre.
I nostri cari non ci lasciano mai, Ci osservano, guidano e proteggono e se noi in qualche modo chiediamo loro dei segnali, ci rispondono.Certo e’ che per chi vive attaccato alla terra, sembrerà difficile crederlo, ma se per un attimo abbandonasse la visione scettica forse riuscirebbe ad avere anche per poco una “connessione”ed uno scambio speciale, con chi non c’è più’.
Non ho ancora risolto completamente il mio rapporto con la morte perché per natura ho sempre esaltato il valore assoluto della vita e perché soffro molto l’inevitabile distacco, ma se penso alle persone che non ci sono più ed alle quali tenevo, non rinuncio all’idea di sentirle ancora in vita come presenze vicine e non solo nel ricordo.
Il desiderio di tenerle tra le braccia, di sognarle, di sentirle semplicemente al telefono è forte, è proprio questo che non mi ha fatto perdere il contatto con mio nonno Giuseppe, con Padre Stefano De Fiores, Stelvio, mio Papa’, con Franco e Mino Reitano e di quest’ultimo propio ieri sono stati dieci gli anni dalla sua scomparsa, lo immagino a cantare e suonare il violino tra le schiere celesti degli Angeli insieme alla sua mamma, la sorella Giovanna, il suo papà ed il fratello Franco e magari con lui si divertiranno e ispireranno da lì dove si trovano belle canzoni e melodie a cantautori ,interpreti e compositori.
In questi giorni molti hanno dedicato grande spazio al ricordo del “Ragazzo di Fiumara” cresciuto a suon di musica con tanto studio (era un polistrumentista) quello che Lui stesso ha dichiarato come salvezza per sopravvivere ;così il corriere della sera gli fa omaggio, mettendo in evidenza le sue parole: “per sopravvivere avevo capito che dovevo studiare”.
E si perché è proprio la cultura che rende la libertà perché crea indipendenza.
Un coro di voci si è levato in suo ricordo proprio negli stessi giorni della “Memoria”, Lui che ha sempre celebrato la vita con la sua allegria, con il suo volto che era tutto un sorriso, occhi grandi specchio della sua anima buona,Lui che aveva il sole sul viso ed un cuore che amava tanto!
Per me è stato un onore avere il suo affetto e la sua stima, aver duettato e condiviso degli indimenticabili momenti sulla scena e quando mi disse: ”Alma ho una canzone giusta per un duetto per il festival di San Remo e vorrei farlo con te”la commozione fu tanta.Mi mancano le lunghe telefonate, mi mancano i consigli, mi manca, era un punto di riferimento importante, grande esempio di artista, grande esempio di umanità. Il mio abbraccio va a sua moglie Patrizia, a Giusy che sta portando avanti la “Fiumara Records “ a Grazia con la sua piccola Giulia, ai fratelli e a tutti quelli che lo amavano ed ammiravano ed anche a quelli che con tutta la loro sprezzante superficialità in realtà erano solo detrattori di un grande artista che brillava di una luce speciale quella del talento sincero e dei buoni sentimenti.
“Sembra che sia tutto facile mentre qui è tutto è fragile.”; Una frase toccante che dice molto nell’inciso ed è la canzone che lo vedrà sul palco dell’Ariston per l’ultima volta, spero che nella prossima edizione la Rai propio sul quel palcoscenico gli dedichi un giusto tributo, perché lo merita e sono sicura che ne sarà felice.
W Mino ! Anima gentile.
di Alma Manera