Roberto cosa ti fa perdere il sorriso e cosa ti fa ritrovare il sorriso?
Perdo il sorriso tutte le volte che assisto a qualsiasi atto di prevaricazione; soprattutto se questo è a danno di bambini o donne. Ritrovo il sorriso davanti al rispetto del prossimo, e non solo quando questo viene riservato a chi necessita di aiuto o di protezione.
Qual'è la qualità che più ammiri nelle persone?
Il senso civico verso il bene comune e il rispetto nei confronti del prossimo; caratteristiche queste sempre meno diffuse e più rare nella nostra società.
Cosa ne pensi della nuova generazione?
Genericamente parlando, la nuova generazione è figlia e vittima di quella che l’ha preceduta. Quindi le nuove generazioni patiscono di uno “stato di abbandono” dettato da regole non coerenti con quelle di una buona società civile.
Le famiglie si stanno spogliando di quello che è il loro compito sociale primario: educare i figli e prepararli alla vita che dovranno affrontare. Sempre troppo spesso si ritiene, commettendo un grande errore, che i fondamentali della buona educazione debbano arrivare dal percorso scolastico. Il fatto è che quando un bambino inizia il suo percorso nella scuola primaria, ai miei tempi chiamata "scuola elementare", devono essere già presenti dei principi educativi, molto evidenti, molto ben radicati.
Purtroppo questo non sempre accade.
Sempre di più alla ribalta della cronaca, sentiamo di casi disperati dove le vittime sono donne, bambini e anziani, come pensi si possa eliminare la violenza di genere?
Dovremmo poter attivare un processo virtuoso, che faccia ripartire l’apprendimento e il radicamento dei buoni principi di sana convivenza. Potrebbe sembrare sterile retorica, ma non credo che lo sia. Insegnare a rispettare il prossimo credo possa considerarsi un punto di partenza fondamentale, per cercare di riscoprire e ripristinare un adeguato metodo di convivenza. Aggiungo che questi principi, dovrebbero essere presenti in qualsiasi relazione interpersonale e non solo nei confronti delle categorie più deboli.
Collabori con i più grandi artisti italiani, da Luciano Ligabue, Laura Pausini, Nek, al Maestro Paolo Conte, hai inoltre stretto importanti collaborazioni con Etichette Indipendenti, e firmato grandi Autori come Federica Camba, Daniele Coro e Andrea Amati, un tuo pensiero sulla musica al giorno d'oggi?
La Musica, da sempre, è uno specchio abbastanza preciso e puntuale della società. Attraverso la musica e grazie alla musica, è possibile esprimere sentimenti, disagi, attese, paure, bisogni, sempre coerenti con il periodo storico nel quale si sviluppa.
Da parte mia, sia come Warner Chappell che personalmente, cerco sempre di intercettare la musica nelle sue diverse forme di espressione e di genere. Da quella maistream a quella indie, includendo il rap e l’hip hop che ormai si stanno affermando come un genere ben definito e consolidato, con una sempre più folta rappresentanza di Artisti nelle classifiche e nelle playlist. La qualità espressa oggi dalla musica, come dicevo prima, riflette la nostra società: c’è buona musica, ma bisogna saperla cercare ed apprezzare perché non sempre l’ascolto più frequente o “guidato” da network e media in genere è quello più interessante. Come tutte le cose belle e di qualità, anche la bella musica e di qualità bisogna saperla cercare e aver voglia di trovarla.
L'importanza degli Autori per Roberto Razzini?
Direi fondamentale, essenziale, primario!!! Non solo perché sono un Editore Musicale, ma perché ho piena consapevolezza di come l’Autore, di musica come di ogni altra forma di espressione creativa, sia all’origine di qualsiasi forma d’arte. L’Autore esprime la sua emotività, nel nostro caso, attraverso le canzoni, molto prima che queste vengano “fatte proprie” dagli Interpreti che le dovranno portare al successo. Oppure, in altri casi, ben prima che lo stesso Autore le interpreti lui stesso, come avviene per i Cantautori, eseguendole in prima persona. L’Autore ha una sua centralità fondamentale nel processo creativo, è un “professionista” purtroppo non riconosciuto dal mercato e dal pubblico, per quella che è la sua funzione. A fronte di ciò, è molto fragile e incerto nel costruire la sua indipendenza economica, che viene conquistata solo se il Diritto d’Autore e la sua corretta tutela viene applicata nelle occasioni previste, per il tramite di SIAE o da parte dell’Editore. Ritengo che l’Autore svolga un ruolo primario nella nostra società, considerato che la creatività dell'Autore si manifesta con l’arte e che l’arte è cultura. E la cultura è un elemento essenziale di una Società che possa definirsi Civile.
Con il Progetto Etico CON IL SOLE SUL VISO, creeremo delle Case Accoglienza o dei luoghi ove ospitare, chi ha donato da sempre un sorriso e regalato emozioni, cioè quegli artisti che per pudore, dignità o "percorsi e scelte particolari" si trovano oggi in difficoltà economica; e quei giovani desiderosi di percorrere la strada delle arti fornendo loro degli spazi dove potersi esercitare ed esprimere il loro talento. Un tuo pensiero sul progetto?
Credo che questo progetto sia meritevole e debba beneficiare di ogni supporto possibile.
L’auspicio è che nel prossimo futuro non ci debba essere più la necessità di creare isole felici per queste finalità, ma sia possibile trovare il sorriso e la serenità ovunque.
Roberto Razzini papà?
Beh, perennemente in lotta con me stesso per cercare di dare tutto quanto è possibile al mio cucciolo di 6 anni. E non mi riferisco solo di oggetti materiali, ovviamente. Spero, in buona sostanza, di essere all’altezza, ma credo che il lavoro di papà sia molto difficile da comprendere appieno. La migliore regola credo sia quella di svolgerlo con naturalezza e semplicità, trovando sempre coerenza tra quello che si dice e quello che si fa.
Ritengo, infatti, che il miglior insegnamento discenda dall’esempio che viene dato, non dalle regole che si vogliono imporre
Una tua dedica in musica, a tutte le persone che hanno subito violenza di genere, per dare speranza?
“Il meglio deve ancora venire” di Luciano Ligabue. Non si deve mai perdere la speranza che la propria vita possa, nonostante tutto, riprendere quota e volare alto.
Un tuo messaggio personale, a chi ha subito violenza di genere?
Il mio messaggio è di non perdere mai la speranza perché, nonostante tutto, bisogna credere e vivere per un futuro migliore. Quindi bisogna sempre trovare la forza di rialzarsi e di affrontare la vita al meglio delle proprie possibilità, sempre!!! Talvolta ci vuole molto coraggio e potrebbe essere necessario anche abbandonare strade conosciute, ma tortuose e pericolose ed accettare di affrontare l’incognita del futuro con determinazione ed ottimismo. Siamo protagonisti della nostra vita e dobbiamo lottare per affermare questo principio, vivendola fino in fondo.
Intervista a cura di Debora Scalzo.