Che collegamento ci può essere fra la robiola di capra e il film del 1976 TAXI DRIVER o tra la torta di mele e la serie multi premiata UNHORTHODOX? Per molti forse nessuno ma per Marco Lombardi, giornalista e docente universitario, ce ne sono diversi e ce lo lo spiega attraverso una nuova materia da lui ideata che si chiama : CINEGUSTOLOGIA.
La cinegustologia è la capacità di abbinare sapori e aromi di cibi e bevande al cinema.
Attraverso il gusto del cibo e del vino infatti Lombardi ci suggerisce abbinamenti interessanti per poter scegliere il cibo giusto da assaporare davanti ad un film.
Si tratta di un approccio sicuramente originale, una chiave diversa per trascorrere una serata, da soli o in compagnia, aggiungendo un gusto speciale ad un tempo che potrebbe essere concentrato o sul cinema o sulla gastronomia.
L’abbinamento tra cibo e cinema a Lombardi sembra quasi naturale visto che il cinema è una forma culturale complessa che ne riunisce in sè tutte le altre e cioè l’arte, la letteratura, la fotografia, la musica solo per citare le più ovvie.
Le associazioni gustologiche non sono assolute ma decisamente soggettive così come è soggettivo il gusto. Lombardi prende ad esempio il capolavoro felliniano “Amarcord” che per alcuni potrebbe essere associato ad una zuppa di pesce ricca di sapori e di note dolci e amare mentre per altri al gusto di un vino bianco strutturato e allo stesso tempo ammorbidito dall’affinanimento in barrique.
Per comprendere e approfondire la “Cinegustologia” Marco Lombardi ha scritto un saggio intitolato appunto LA CINEGUSTOLOGIA E IL MEDIA ENTERTAINMENT edito da Fausto Lupetti.
Si tratta del racconto dei movimenti artistici come fossero piatti di determinati chef, dei generi cinematografici come fossero dei vitigni e la filmografia di vari registi come fosse un miscuglio di odori, sapori e consistenze.
Il tutto ha lo scopo ultimo di invitare il lettore a trovare le sue personali associazioni avvicinandolo al cinema e all’audio visivo in generale, alla cultura del gusto e alla conoscenza più approfondita della tradizione enogastronomica, mentre il cibo si fa mediatore nella riscoperta del cinema sotto una luce decisamente meno omologata.
Dopo i contributi iniziali dei professori Gavrila e Ruggiero, entrambi docenti alla Sapienza di Roma, il saggio si conclude con quello del prof. Vincenzo Russo, docente allo IULM di Milano, il quale dà una cornice di scientificità alla ginegustologia spiegando attraverso il neuromarketing e la neurogastrofisica come l’uomo non sia un essere razionale che si emoziona bensì un essere che cerca di dare una cornice di razionalità alle proprie scelte “di pancia”.
di Roberta Beta