È un’installazione multimediale composta da suono, sculture in vetro e oggetti ibridi quella realizzata a Palazzo Reali da Dominique Koch, vincitrice del Bally Artist Award 2022.
La mostra dell’artista, che sarà visibile dal 10 settembre al 2 ottobre, è parte del Premio istituito dalla Fondazione Bally in collaborazione con il Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano al fine di promuovere il mondo artistico e creativo in Ticino e in Svizzera.
L’installazione creata da Koch per lo spazio del MASI Lugano immerge il pubblico in una dimensione immaginaria: un “ecosistema in dialogo” in cui l’umano può unirsi alla natura e alla tecnologia. Nelle opere emerge l’approccio interdisciplinare di Koch, che spesso si avvicina a campi di ricerca scientifici. Attraverso speciali registrazioni, l’artista rende udibili le vibrazioni ambientali della natura, altrimenti non percepibili all’orecchio umano, e le trasforma addirittura in oggetti fisici.
Entrando nella sala si è subito avvolti da una traccia audio multicanale, legata al progetto in divenire intitolato terratones. L’opera, sviluppata dall’artista in collaborazione con il musicista e compositore Tobias Koch durante una recente residenza presso La Becque, è legata alla ricerca acustica nel campo dell’ecologia. Grazie a un’attrezzatura bio-acustica – sensori, idrofoni e microfoni per il terreno – gli artisti hanno infatti catturato le tracce sonore emanate nell’ambiente da diversi organismi durante il loro ciclo di vita. Segnali acustici ai margini della nostra percezione uditiva (ultrasuoni e infrasuoni), come pure oscillazioni non udibili all’orecchio umano (onde elettromagnetiche), sono combinati con registrazioni classiche sul campo e con estratti di conversazioni tenute dagli artisti con personalità di studiose e studiosi noti a livello internazionale nel campo del suono, dell’ecologia e dell’antropologia come Eduardo Kohn, Jeremy Narby e Salomé Voegelin sui temi dell’ascolto, del suono e della vibrazione.
Alcuni dei suoni ambientali sono stati utilizzati anche per realizzare le sculture in vetro Sound Fossil: attraverso dei processi sperimentali con il vetro, l’artista ha “fossilizzato” le tracce lasciate dal movimento delle onde sonore.
L’interesse di Koch per uno scambio più equo tra esseri umani e natura si rispecchia anche nella serie di opere intitolata Hybrids (Phasmida Dreaming). Calchi di rami in bronzo sono avvolti da stampi di articolazioni umane in cera d’api bianca – con alcune delle estremità che terminano in forme animali dalla natura ibrida e incerta, come code di pesce, zampe di gallina o chele di granchio.
Oggetti, registrazioni e fossili sonori vanno così a comporre un universo di tracce, che l’artista intende lasciare come testimonianza del nostro insieme naturale alle generazioni future.
Bally Artist Award
La Fondazione Bally promuove artisti contemporanei legati alla Svizzera e incoraggia l’innovazione culturale che si esprime attraverso opere creative ispirate al rapporto tra tecnologie del futuro e natura. Al fine di rafforzare ulteriormente il suo legame con l’arte e rinnovare il suo impegno e sostegno alla comunità artistica, la Fondazione Bally ha siglato un accordo con il Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano. Dal 2019 quest’ultimo partecipa alla selezione degli artisti e dedica al vincitore del Premio una mostra temporanea negli spazi espositivi di Palazzo Reali a Lugano.
L’edizione del premio di quest’anno presenta tre importanti novità. Innanzitutto, ad essere premiata non è più un’opera a tema, bensì la ricerca artistica dei partecipanti. La seconda importante novità consiste nell’apertura del premio alla scena artistica di tutta la Svizzera. Infine, i profili degli artisti sono stati indicati da un gruppo di professioniste e professionisti del mondo dell’arte svizzero invitati dal MASI Lugano, quali Gioia Dal Molin (curatrice dell’Istituto Svizzero a Roma); Samuel Gross (curatore del Musée d’Art et d’Histoire a Ginevra); Carole Haensler (direttrice del Museo Villa dei Cedri a Bellinzona); Eliza Lips (curatrice dell’Haus Konstruktiv a Zurigo); Laurence Schmidlin (direttrice del Kunstmuseum Wallis a Sion) e Katrin Sperry (curatrice indipendente e direttrice del Benzeholz a Meggen/Luzern).
L’artista vincitrice è stata selezionata dalla giuria del premio composta dal Presidente della Fondazione Bally e CEO Nicolas Girotto, dal direttore creativo di Bally Rhuigi Villaseñor, dal direttore del MASI Lugano Tobia Bezzola, dalla curatrice della fondazione Segantini Unlimited Diana Segantini, e dalla direttrice della Kunsthalle di Basilea Elena Filipovic.