Dal palco della terra di Sicilia al Castello dei Borgia di Nepi “Offstage | visual stories” di Giuseppe Palmeri conquista lo Schiaccianoci d’Oro
Un documentario che mostra da dentro la vita di tanti ballerini, protagonisti con le loro vite e talenti. Un’opera che mette in scena il rapporto che i ragazzi hanno con la loro passione e come la vivono in relazione alla quotidianità, esplorando il significato interiore della danza nel rapporto con la propria anima, le emozioni, la poesia, il rapporto tra spazio e tempo come racconto di sé stessi, e la relazione del movimento con la natura.
È proprio questa natura, la terra siciliana, che il regista Giuseppe Palmeri ha saputo rendere scenografia essenziale per un racconto che si unisce indissolubilmente con essa stessa, facendo scoprire come l’uomo può diventarne parte in una coreografia emozionante e coinvolgente. Offstage è dialogo intimo con le allieve e gli allievi della scuola di danza Choròs Arte Danza di San Cataldo, studenti di quest’arte che non vivono ancora come professione ma che entra nelle loro vite e anime fino a diventarne una parte integrante, formativa e plasmante della loro crescita e personalità. Il documentario diventa così un racconto introspettivo di studio, fatica, gioia e attesa fino all’attimo prima che si alzi il sipario perché quello che succede dopo è tutta un’altra storia che riguarderà le loro vite da adulti, da professionisti. Offstage è la realtà prima del loro futuro.
La sera dello scorso 8 luglio Offstage | visual stories ha vinto il premio “Schiaccianoci d’Oro” nel contesto del concorso “Visioni in movimento” del Festival internazionale della Danza e delle Danze che quest’anno ha visto premiato alla carriera il celebre Franco Nero. Un riconoscimento all’originalità interpretativa del tema del “movimento” in tutte le sue forme.
Sergio Giussani, Presidente della Giuria, ha consegnato il prestigioso premio dichiarando:
“Ha vinto un’opera giovane, fresca ed intensa che sa comunicare con un grande potenziale. Un docufilm ottimamente diretto dal regista Giuseppe Palmeri ed interpretato da un gruppo di giovani ballerine e ballerini che hanno saputo dare vita alla loro storia da allievi di questa grande Arte che è la Danza e che è qui magistralmente rappresentata dall’anima immortale di Carla Fracci”.
Prosegue la giurata, sceneggiatrice e giornalista Francesca Romana Massaro:
“È un’opera originale che approfondisce e dà importanza all’individuo prima che al ruolo. All’essere, prima che all’apparire. Così un uomo o una donna sono prima di tutto persone con identità, emozioni e punti di vista molto differenti, uniti dalle assi dello stesso palcoscenico, sul quale volteggiano e piroettano all’unisono, animati tutti dalla stessa passione per la danza. Un corto che genera “riflessioni Offstage”!”
Generale apprezzamento dunque per l’opera vincitrice della seconda edizione del concorso “Visioni in movimento” che ha vantato il giudizio di importanti esponenti nel mondo della cinematografia e della cultura tra i quali il docente di lettere Lorenzo Maria Ciolfi:
“Con le sue figure e il suo linguaggio universale, la danza diventa così chiave di lettura di un mondo troppo spesso complesso e ci invita con brio a cambiare passo, caricando in noi il balzo che va verso un futuro di successo e di traguardi sempre più importanti. “Offstage” mette in scena una vita che ci piacerebbe far germogliare in ogni città, coinvolgendo la parte sana della nostra società e dando il ritmo giusto, azione dopo azione, ad una rinascita che dalla cultura e dall’arte non può prescindere”.
Una riflessione posta al regista Giuseppe Palmeri:
“Il documentario mette in risalto che questa terra baciata dal sole e dal mare, teatro di incontri storici, ha dei giovani che, con la danza, hanno piantato un seme di speranza. Quali messaggi vuole lasciare il docufilm al pubblico?”
Risponde il regista:
“Quando io parlo della diversità nel racconto della Sicilia mi riferisco sopratutto alla tradizionale narrazione legata al solito mix tra folklore, costumi e gastronomia. Mi piace esplorare una Sicilia inedita fatta di un linguaggio diverso, puntando su storie “normali”, quasi “invisibili”, per trasformarle, attraverso un percorso visivo ed emozionale, in visual story e visual poem, valorizzando i luoghi ove le storie realmente vengono vissute, ricercando così un racconto inedito della Sicilia e dei siciliani”.
A ritirare il premio è stata Ilenia Amico, produttrice del docufilm:
“Ringrazio la giuria, per noi è un premio inaspettato ad una storia che vuole raccontare la vita di ragazzi semplici ma con una grande passione: la danza che permea la loro vita”.
Di Francesco Roberto Innocenzi